Fipe, a 5 anni dalla nascita chiudono 4,6 imprese su 10
Tanti insuccessi imprenditoriali per bar e ristoranti
Il 2023 fa registrare un incremento delle nuove imprese nel settore della ristorazione (+6,5% rispetto al 2022) a testimonianza della vitalità del settore ma su questo fenomeno si allunga, tuttavia, l'ombra dei tanti insuccessi imprenditoriali che caratterizzano la ristorazione italiana. Il tasso di sopravvivenza delle imprese indica che ad appena cinque anni dalla nascita cessano l'attività 4,6 imprese su 10 senza alcuna differenza tra il comparto dei ristoranti e quello del bar. Lo indica il Rapporto Ristorazione 2024 di Fipe Confcommercio. Nel 2023, si contano 331.888 imprese attive nei servizi di ristorazione, in leggera contrazione sull'anno precedente (-1,2%). Di queste, 132.004 svolgono attività di bar (-3%), 195.471 sono ristoranti e attività di ristorazione mobile (+0,1%), 3.703 esercitano banqueting, fornitura di pasti preparati e ristorazione collettiva (+2,3%). Il panorama dell'offerta supera la soglia di 453mila unità, in linea con quello del 2022. Resta elevato nel 2023, spiega il Rapporto, il turn over imprenditoriale nel settore della ristorazione (le nuove imprese sono 10.319, quelle cessate 28.012). Le aziende gestite da donne sono 95.870 (il 28,9% del totale), con una più alta incidenza nel canale bar (33,1%) mentre quelle giovanili, ossia sotto il controllo di under 35, sono 42.652 (il 12,9%) concentrate principalmente nei ristoranti (60,3%) mentre le imprese con "titolari" stranieri sono oltre 50mila (circa il 14% del totale). Il valore aggiunto della ristorazione è stimato nel 2023 in oltre 54 miliardi di euro a prezzi correnti, con un incremento significativo non solo sul 2022 ma anche sul livello pre-pandemia (+3,9%). La "voragine" generata dalla pandemia si è chiusa, rileva Fipe Confcommercio.
A.Ferraro--NZN