Sarkozy torna davanti ai giudici per finanziamento libico
Denaro di Gheddafi per la sua elezione nel 2007, rischia 10 anni
Dopo la condanna il mese scorso a 3 anni di carcere - uno da scontare con il braccialetto elettronico - l'ex presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, torna questo pomeriggio in tribunale, stavolta per rispondere alle accuse di finanziamento illegale della sua campagna elettorale del 2007 con fondi proveniente dalla Libia dell'allora leader colonnello Muammar Gheddafi. Il processo, nel tribunale di Parigi da questo pomeriggio, è previsto su una durata di 4 mesi. L'ex presidente, 69 anni, sarà presente all'apertura del processo, ha fatto sapere il suo entourage, assicurando che Sarkozy è "determinato" a dimostrare la sua innocenza. L'accusa è di aver stipulato un "patto di corruzione" con Gheddafi, con l'aiuto dei suoi strettissimi collaboratori Brice Hortefeux e Claude Guéant, affinché il colonnello libico sostenesse finanziariamente la sua corsa all'Eliseo. Per Sarkozy si tratta del quinto processo in cinque anni. Dopo la condanna del 18 dicembre scorso nel caso della corruzione di giudici, l'ex presidente è ancora in attesa delle procedure che disporranno per lui la procedura del braccialetto elettronico. Ha quindi potuto trascorrere liberamente le vacanze di fine anno alle Seychelles con la moglie Carla Bruni e la figlia. Il processo, nel quale l'ex capo dello stato rischia 10 anni di carcere e 375.000 euro di ammenda, durerà fino al 10 aprile.
I.Widmer--NZN