I penalisti, 'governo carcerocentrico, è passo indietro'
'Politiche destinate a fallimento, esecutivo in vicolo cieco'
"Le politiche carcerocentriche del governo costituiscono un grave passo indietro anche per la sicurezza dei cittadini e sono destinate inevitabilmente al fallimento". Lo dice il presidente dei penalisti italiani Francesco Petrelli ribadendo la posizione degli avvocati "da sempre favorevoli a politiche e legislazioni che favoriscano l'applicazione di misure alternative al carcere". Il governo, dice Petrelli commentando l'ipotesi di detenzione domiciliare per i detenuti con fine pena brevi - circa 8mila quelli con una pena non superiore ad un anno - "si è messo in un vicolo cieco dal quale ha difficoltà a uscire e anche questa ipotesi implica un vaglio giurisdizionale complesso e il superamento di ostacoli oggettivi: secondo gli esperti, infatti, allo stato il governo sarebbe in grado di mettere a disposizione non più di 200 domicili. Un numero irrisorio rispetto alla necessità urgente di misure deflattive". "Non conosciamo il testo" sul quale sta lavorando il Governo, fa poi notare presidente dei penalisti italiani, "ma certo stupisce che dopo aver emanato e convertito un decreto carceri che avrebbe dovuto avere effetti risolutivi ci si accorga della necessità di nuovi interventi d'urgenza".
R.Bernasconi--NZN