Dal prezzo basso ad Anima, i rilievi del Banco a Unicredit
Esposto Consob, l'Ops per fermare l'Opa e imporre passivity rule
Corrispettivo dell'offerta incongruo e anomalo, carattere provvisorio dello stesso, subordinato a condizioni implicite non dichiarate nelle comunicazioni ufficiali, l'imposizione agli azionisti di Banco Bpm di un periodo di incertezza immotivatamente lungo, tempistica dell'Ops volta a ostacolare l'esecuzione dell'Opa su Anima, i cui azionisti saranno anche privati della possibilità di aderire alla proposta del Banco. Sono queste, a quanto apprende l'ANSA, le cinque ragioni alla base dell'esposto con cui i legali di Banco Bpm hanno chiesto alla Consob di sospendere l'Opa di Unicredit. In primo luogo Banco Bpm ritiene il corrispettivo offerto da Unicredit incongruo in quanto senza premio (e addirittura a sconto sui valori di mercato) e anomalo rispetto alle prassi di mercato per operazioni simili. Due aspetti, per il Banco, sufficienti a connotare l'obiettivo dell'offerta di Unicredit come unicamente finalizzata ad imporre la passivity rule al Banco a svantaggio, anzitutto, dei suoi azionisti. In secondo luogo il corrispettivo sarebbe provvisorio e subordinato a condizioni non dichiarate nelle comunicazioni ufficiali, come risulterebbe dalle dichiarazioni di Orcel, che si è riservato di valutare un rialzo del prezzo a marzo dopo l'approvazione del bilancio del Banco e l'Opa su Anima. In terzo luogo Unicredit condannerebbe gli azionisti del Banco a un periodo di incertezza immotivatamente lungo, in quanto l'assemblea che dovrà emettere le azioni da scambiare con quelle del Banco si terrà solo ad aprile, con la banca guidata da Giuseppe Castagna fino ad allora imbrigliata dalla passivity rule. In quarto luogo il Banco ritiene la tempistica dell'offerta finalizzata ad ostacolare l'esecuzione dell'Opa su Anima: un'Ops a sconto rischia di pregiudicare i diritti del Banco e degli azionisti di Anima, determinando una situazione di incertezza sull'esito dell'operazione e sulla capacità dei soci di Anima di poter decidere correttamente e consapevolmente. Proprio l'incertezza imposta agli azionisti di Anima rappresenta la quinta ragione del ricorso: il punto interrogativo sulle nozze tra Anima e il Banco e sul futuro assetto proprietario di Anima toglie ai soci dell'sgr la possibilità di decidere se aderire o meno all'Opa del Banco.
F.Schneider--NZN