Osteoporosi, malattia sotto trattata del 71% secondo Fedios
Costi enormi pari a 9,4 mld 4 volte più del cancro alla mammella
C'è un gap terapeutico del 71% nell'osteoporosi, tale che su 2.889.000 donne che dovrebbero essere trattate contro la malattia, non ricevono cure in 2.055.000. Sono i calcoli del Comitato scientifico di Fedios, la Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello Scheletro, resi noti dal vicepresidente Ferdinando Silveri, che ha precisato come questo si traduca in costi enormi per il Sistema Sanitario, pari a un totale di 9,4 miliardi di euro l'anno (5,4 Mld di costi diretti per fratture dovuti essenzialmente all'ospedalizzazione, più 3,4 Mld dovuti ai trattamenti per lunghe disabilità e alla perdita di produttività). Costi che in gran parte potrebbero essere risparmiati, ha detto, se le autorità sanitarie attuassero una più puntuale prevenzione, se da parte dei pazienti ci fosse una maggiore presa di coscienza del problema e con l'aiuto dei medici di famiglia una maggiore aderenza alle terapie. "L'osteoporosi - spiega Sandro Giannini, Presidente del Gruppo Italiano Bone Interdisciplinary Specialist (Gibis) - rappresenta oggi una emergenza sanitaria essendo una patologia in costante incremento: la mortalità a un anno dopo frattura di femore è del 25% e i soli costi diretti sono 4 volte superiori a quelli del tumore della mammella, 3 volte quelli dell'infarto del miocardio e 3 volte quelli dell'ictus". Si stima che la malattia colpisca in Italia circa 5 milioni di persone, di cui l'80% donne in post menopausa, prevalenza che va ad aumentare con l'avanzare dell'età. "La vitamina D, importante per la prevenzione dell'osteoporosi la si assume per l'80% con l'esposizione al sole e per il 20% con l'alimentazione - sottolinea Ranuccio Nuti Presidente Gruppo Italiano Studio Malattie Metabolismo Osseo (GISMO) - Un' alimentazione con grande apporto di pesce (anche, ma meno, di latticini e carne) . Ma nella popolazione italiana l'assunzione della vitamina D con gli alimenti è molto carente, oscillando da 200 a 250 unità giornaliere contro le necessarie 800". Manca quindi in Italia un'informazione puntuale su questa malattia, tanto che Fedios, in collaborazione con i giornalisti di Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione) e con il contributo non condizionante di Abiogen, ha indetto il Premio giornalistico 'Dalla parte delle ossa', per i migliori articoli sull'osteoporosi pubblicati - tra il 1° novembre 2023 e il 31 ottobre 2024 - su carta stampata, tv e radio, agenzie di stampa e testate online, con un bando di concorso pubblicato sui siti Unamsi e Fedios.
A.Ferraro--NZN