Antibiotico-resistenza e tubercolosi, urge fronte compatto
Per microbiologi necessaria alleanza su prevenzione e diagnosi
Più investimenti in ricerca e innovazione per antibiotici e test diagnostici sempre più avanzati, uso appropriato delle risorse diagnostiche, con un'alleanza tra politica, comunità scientifica e industria diagnostica in modo da affrontare due gravi emergenze infettive: antimicrobico-resistemza (Amr) e tubercolosi latente. Urgenza portata alla luce in occasione della presentazione dei risultati della campagna 'Diagnostica e prevenzione: medicina, istituzioni, impresa, insieme per la salute dei cittadini' dell'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli), Cittadinanzattiva, Diasorin e Federchimica Assobiotec, in collaborazione con il Cnel. In Europa si registrano oltre 650 mila infezioni l'anno da batteri resistenti agli antibiotici, 35 mila decessi (un terzo in Italia). Le associazioni spiegano come coordinare gli sforzi multidisciplinari sia "una prerogativa indispensabile nella lotta contro l'Amr. Le collaborazioni continuative tra stakeholder del settore pubblico e privato, società scientifiche, industria e società civile sono essenziali". Il documento finale raccomanda incentivi e rimborsi adeguati, analisi dei bisogni multi-stakeholder, abilitazione all'uso della diagnostica rapida e PoC nelle strutture decentralizzate, supporto alla "stewardship antimicrobica", avvio di iniziative si sensibilizzazione sull'Amr. Per quanto riguarda la Tbc si raccomanda inoltre di "garantire l'aggiornamento professionale sulle più recenti conoscenze", "adeguare la pipeline diagnostica utilizzando l'innovazione e centralizzando quest'ultima in centri specializzati", identificando precocemente e trattando tempestivamente i casi sospetti, con regolamentazione centrale degli screening e sensibilizzazione di operatori sanitari e popolazione generale. "Pur rappresentando una voce di spesa esigua (circa l'1,2%) rispetto al totale della spesa sanitaria, la diagnostica svolge un ruolo importantissimo: è stato stimato infatti che i risultati dei test diagnostici siano in grado di influenzare fino al 70% delle decisioni cliniche", evidenzia il documento. "Solo la sinergia tra i diversi stakeholder può portare a risultati che pongano il nostro Paese a livelli di eccellenza tra i Sistemi Sanitari", spiega Pierangelo Clerici, presidente Amcli. "Essenziale una rivoluzione culturale che ponga al centro la prevenzione", il commento di Renato Brunetta, presidente Cnel.
S.Scheidegger--NZN