Aisi, politica riconosca il nostro supporto nella sanità privata
Aumento del 23% della spesa dal 2013 indice dell'affanno del Ssn
"Il privato non è e non sarà mai un ostacolo per la sanità pubblica. Al contrario, è un alleato che consente di alleggerire il peso delle strutture pubbliche e di affrontare le lacune esistenti, come le famose 'bibliche' liste di attesa". Così Karim Saccomanno e Giovanni Onesti, presidente e direttore generale dell'Associazione imprese sanitarie indipendenti (Aisi), alla luce della recente analisi del Censis che ha registrato un aumento del 23% dal 2013 al 2023 della spesa sanitaria privata in Italia. Dati che, per Aisi, rappresentano "un indicatore della reale capacità del sistema sanitario privato di rispondere alle crescenti esigenze dei cittadini". La crescita della spesa verso il privato, spiegano, testimonia il crescente ricorso a strutture e professionisti qualificati, che offrono tempi di attesa ridotti, efficienza e un alto livello di prestazioni. Il rapporto Censis evidenzia infatti che il 78,5% degli italiani teme di non poter contare sulla sanità pubblica in caso di problemi di salute. "È fondamentale che il sistema sanitario pubblico affronti un indispensabile percorso di risalita in termini qualitativi, per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, riducendo i disagi e migliorando l'accesso alle cure", continuano Saccomanno e Onesti, che sostengono come "la politica debba supportare attivamente la sanità privata, riconoscendo il suo ruolo complementare e di supporto al sistema pubblico. L'obiettivo deve essere quello di garantire un sistema sanitario robusto, che combini l'efficienza e la rapidità del privato con l'accesso universale e la ritrovata solidità del pubblico, per offrire risposte tempestive e di qualità a tutti i cittadini".
T.Gerber--NZN