Zürcher Nachrichten - Lavoratori cinema, dopo tax credit rischio collasso nel 2025

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Lavoratori cinema, dopo tax credit rischio collasso nel 2025
Lavoratori cinema, dopo tax credit rischio collasso nel 2025

Lavoratori cinema, dopo tax credit rischio collasso nel 2025

Una ventina di sigle chiede strumenti di sostegno al reddito

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"Il comparto cinema in Italia è precipitato in una crisi senza precedenti. La paralisi quasi totale che ne deriva sta già causando gravi ripercussioni per l'intero settore, con il rischio concreto che il 2025 si trasformi in un anno disastroso sul piano occupazionale, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro". Così i lavoratori del cinema in un appello unitario "a seguito della recente pronuncia del Tar del Lazio in merito al ricorso dei decreti attuativi relativi alla legge sul tax credit". L'appello, lanciato da una ventina circa di organizzazioni e associazioni che rappresentano autori, registi, tecnici dei vari comparti che lavorano nei set e nelle produzioni è volto a sollecitare strumenti di welfare per affrontare la crisi. I lavoratori chiedono in particolare e con urgenza l'attivazione "immediata" di strumenti di sostegno al reddito per il 2025; il riconoscimento e il recupero dell'anno contributivo e un sistema di welfare efficace, che possa garantire la sopravvivenza economica delle migliaia di famiglie che dipendono da questo settore. "L'intervento delle istituzioni non è più rimandabile: senza misure concrete e immediate, il collasso del cinema italiano è inevitabile" il loro grido d'allarme. Già da giugno 2024, ricordano, i lavoratori del cinema hanno lanciato ripetuti appelli alle istituzioni, "denunciando con forza una situazione insostenibile. Nonostante le numerose richieste di aiuto, le loro voci sono rimaste inascoltate, lasciando il settore senza risposte e i suoi professionisti senza alcuna certezza per il futuro". E ora "registi, sceneggiatori, tecnici, attori e tutti gli operatori della filiera stanno subendo le conseguenze di una gestione tardiva e inefficace, che rischia di compromettere irrimediabilmente non solo il tessuto produttivo, ma anche il patrimonio culturale del cinema italiano". A firmare l'appello sono 100Autori (associazione dell'autorialità cinetelevisiva), AGI SPETTACOLO (associazione generici italiani), AIARSE (associazione italiana aiuto registi e segretarie di edizione), AIC (associazione italiana autori della fotografia), AIR3 DIRECTOR (associazione italiana registi), AITR (associazione italiana tecnici di ripresa), AITS (associazione italiana tecnici del suono), APAI (associazione del personale di produzione dell'audiovisivo italiano), APCI (associazione pittori cinematografici italiani), CCS (collettivo chiaro scuro) EMIC (elettricisti e macchinisti italiani cineaudiovisivo) LCS (lavoratori cineaudiovisivo Sicilia), MUJERES NEL CINEMA (associazioni di donne nel cinema e nell'industria dell'audiovisivo), RETE SOCIALE BASILICATA, #SIAMOAITITOLIDICODA (comitato organizzativo lavoratrici e lavoratori del cineaudiovisivo italiano), UNITA (unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo).

R.Schmid--NZN