Andrea Arru, 'rising star' a Capri contro il bullismo
Premiato il coprotagonista del "Ragazzo dai pantaloni rosa"
(di Francesca De Lucia) È già stato un giovanissimo Diabolik, il ragazzo di vetro di Glassboy,il Pietro della serie Netflix Di4ri, ed ora Andrea Arru, 18 anni nel 2025 (è nato in provincia di Sassari il 18 agosto 2007), è la 'rising star' a "Capri, Hollywood". La 29/a edizione del festival prodotto da Pascal Vicedomini, e sostenuto da Dg Cinema del MiC e Regione Campania, lo premia come giovane attore dell'anno, nel cast del film fenomeno della stagione 'Il ragazzo dai pantaloni rosa' di Margherita Ferri, in cui interpreta un ruolo non facile, quello di Christian il bullo della scuola. La storia è quella vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che nel 2012 a Roma si tolse la vita, vittima di bullismo. "Un ruolo delicato certo, ma che mi mancava - racconta Andrea ripercorrendo una carriera ormai quasi decennale cominciata da giovanissimo modello -: il mio obiettivo di attore è allontanarmi dall'immagine ragazzo belloccio e buono e interpretare personaggi di ogni genere e con più sfumature possibili. Il mio mito? Robin Williams". Il film contro il bullismo è il maggior incasso italiano della stagione: eppure era partito con una bruttissima contestazione che fece intervenire anche il ministro dell'Istruzione e del merito Valditara: "Alla fine quell'episodio ci ha fatto gioco, si è parlato di noi e poi il film è tornato nella stessa scuola. Il grande successo del Ragazzo dai pantaloni rosa è stato la rivincita di Andrea. Già sul set si respirava grande serietà, eravamo coscienti che stavamo girando un film forte, che ci riempiva di di responsabilità". Samuele Carrino, che interpreta Andrea, e Claudia Pandolfi che veste i panni della madre hanno ricevuto molti messaggi dal pubblico. "Anche io, e sono molto positivi. Certo qualche volta i più giovani non distinguono la persona dal personaggio. Tendo sempre a trarre qualche cosa dai miei ruoli e questa volta non potevo trarre un messaggio migliore. È importante che i ragazzi superino la vergogna di parlare del bullismo di cui sono stati vittima'". Il 2025 sarà anche l'anno dell'esame di maturità: "So che lo studio è importante, ma per me lo è anche il lavoro, li metto sullo stesso piano. E lavorare mi piace tantissimo. La maggiore età il prossimo anno credo mi darà ancora più possibilità". La grande popolarità era già arrivata con la serie Netflix Di4ri. "Mi ha fatto esplodere! Sono molto affezionato a quel ruolo perché molti suoi tratti sono anche i miei, è una serie fenomeno in tutto il mondo". Che ha scatenato anche la passione delle giovanissime fan: "Certo, mi fa piacere, ma quando le vedo piangere davanti a me non so che fare. E a volte le abbraccio" racconta spiegando che per una relazione sentimentale spera di incontrare una ragazza che non lo conosca come attore ma solo come ragazzo. Intanto con oltre 500mila follower su Instagram e più di un milione su TikTok, che rapporto ha con i social? "Sono fondamentali per il lavoro, ma dico anche che fanno perdere molto tempo e che noi ragazzi questo nostro tempo potremmo utilizzarlo meglio. Il mio primo cellulare l'ho avuto a dieci anni, ma per fortuna nel mio paesino di 4000 abitanti gli amichetti si andavano a chiamare ancora bussando la porta. Ora vivo a Roma ma torno almeno due volte al mese in Sardegna, la mia terra me la porto dentro e riesce sempre a darmi la serenità e la carica giusta".
E.Schneyder--NZN